venerdì 30 settembre 2011

Jesus Ain't In Poland - "Holobscene"



La differenza che passa tra il grind fatto bene e quello fatto male è sottile, bisogna trovarla nel marciume generale del genere e a volte è difficile individuarla. Così non è per i JAIP, grindcore che pianta le sue solide radici in gruppi come Nasum e Afgrund, con contaminazioni di moshcore e hardcore a rendere le canzoni ancora più micidiali e scatenate. La registrazione è ottima e permette di gustarsi ogni sfumatura di un disco che lascia a bocca aperta, quasi non ci si crede che siano italiani! Non viene lasciato un attimo di respiro attraverso tutto l'ascolto, non un punto debole, non un cedimento delle composizioni, con riff macina-ossa, un cantato che passa su più tecnica e una sezione ritmica basso-batteria che pompa tutto il lavoro come si deve. L'apertura è affidata alla mazzata di "Infibulation", per poi proseguire con canzoni come "Scum" (parte moshcore finale da urlo), "The monkey valley" (intro e testo più che geniali) e "W" che chiude in maniera lapidaria un album che farà storia.
Voto: 10

Tracklist:
01. Infibulation
02. Scum
03. Cyclop
04. Caterpillar In Rwanda
05. The Monkey Valley
06. Homo Tumor Mundi
07. Habemus Napalm
08. Saft, Blut Und Scheisse
09. Vaticanal
10. W

Just Another Burp - "Tropical-Core"


L'hardcore melodico, salvo rari casi, non riserva mai sorprese; ebbe il suo culmine a fine anni '90 ed è morto e sepolto. I Just Another Burp la pensano diversamente e per 7 canzoni suonano appunto melodic HC, in linea con gruppi come Rise Against e Duff, con toni mai forzati e assoli  disseminati qui e la per tutte i pezzi, non troppo veloci (a parte "Against your illusions" che è anche il pezzo migliore del disco) e sempre con un orecchio attento all'orecchiabilità quasi pop punk di certi passaggi. Passa via rapido con i suoi circa 12 minuti e non è faticoso, ma se non siete più che fan del genere è noioso e inutile.
Voto. 4/5

Tracklist:
01. Nightmare
02. The Real World
03. Wonder Why
04. Against Your Illusions
05. Knowtorius
06. Iguana
07. Breathless

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giovedì 29 settembre 2011

Affluente/Contrasto - "Insurrezione Split"



Gli Affluente alla loro prima prova in studio senza Cannella alla voce e i Contrasto tesi nella loro classica furia distruttice. Aprono 4 pezzi dei sopraccitati Affluente, con una potente sezione musicale, serrata e di qualità, profondamente intrisi dell'attitudine della band, con un pezzo d'apertura non a caso dedicato alla scena e gli altri 3 che si avventano contro ingiustizie sociali ed economiche, con la profondità che caratterizza i testi del gruppo ascolano, creando canzoni fresche, d'impatto e spaccaossa, ispirate alle sonorità americane e anni '90. Certo, l'assenza della storica voce si sente, ma la band reagisce bene e apre questo split a due vie in maniera sicura e di qualità. I  Contrasto invece scaricano tutta la loro rabbia e la loro potenza negli altri 4 pezzi che costituiscono il disco, sezioni di voce quasi pulita e growl, riff old school e testi più cupi e intrisi quasi di disperazione ("Tutto grigio" risulta essere la più lenta e drammatica) rispetto ai compagni di 7", per un hardcore più grezzo, più chiuso e pesante come una tonnellata di acciaio sbattuta direttamente nelle orecchie, ottimo esempio del loro suono è "Nessuna riforma" con una parte finale perentoria come una lapide.
Voto: 8

Tracklist:
01. Antecedenti Alla Coda Lunga (Affluente)
02. Vita Degli Uomini Infami (Affluente)
03. Decrescita (Affluente)
04. 10 Crimini Al Giorno (Affluente)
05. Dove Stiamo Sbagliando (Contrasto)
06. Nessuna Riforma (Contrasto)
07. Scelta Politica (Contrasto)
08. Tutto Grigio (Contrasto)

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mercoledì 28 settembre 2011

Black Market Body Parts - "Demo"



Mischiare Berzerker con un po' di goregrind e cybergrind scadente e avere poche idee. Ecco i BxMxBxPx. Irritante, ininfluente e scadente, disco assolutamente evitabile come troppe altre uscite, ma a questo demo austrialiano si aggiunge la presunzione di voler fare sperimentazione con nuovi mezzi sonori mentre il gruppo si limita ad andare a caso e a unire alla rinfusa "elettronica" e growl, per di più annoiando.
Voto: 3

Tracklist:
01. Just Fucking Die
02. Babyshake
03. Nigthmare
04. Smells Like Sodomy

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Straight Opposition - "Gathered Against Mediocracy"



Certe recensioni sono inutili. Davvero devo dirvi che quello che fu il secondo album degli abruzzesi è una martellata, un pugno in faccia? Partendo dalla opener "New social climber" che tiene ritmi serrati e pompati, proseguendo con quello che ormai è il loro inno "Antifascist harcore" che appesantisce ancora di più l'aggressione musicale, viene poi il rallentamento inziale di "Thinking over feticism" che si trasforma comunque in una devastazione, "Critical reason VS little Italy" è il pezzo meno convincente, pur rimanendo immutata la qualità dell'album, il gruppo chiude infine con "Licking the boss's ass" più ritmato e cadenzato e la coppia di pezzi in italiano, novità per la band, con immissioni di sezioni di parlato femminile. Uno dei 10 migliori album italiani del decennio, hardcore con immissioni di metalcore e di positive HC.
Voto: 10

Tracklist:
01. New Social Climber
02. Antifascist Hardcore
03. Thinking Over Feticism
04. Critical Reason VS Little Italy
05. Licking The Boss's Ass
06. Imperturbabile
07. Oltre L'Ultimo Cielo

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lunedì 26 settembre 2011

CCCP Fedeli Alla Linea - "Ortodossia II"



La storia della musica alternativa italiana passa di qui. "Ortodossia II" è il semplice rifacimento di "Ortodossia" con l'aggiunta di un brano e precede di poco l'album di esordio del gruppo di Reggio Emilia. Un EP di 4 canzoni che si muove tra una forte impronta soft-punk molto personale e tendenze new wave con  sound moderno, testi impegnati e voglia di sperimentare. Le basi dei CCCP sono già ben chiare e il passo che li porterà a "1964-1985 Affinità-Divergenze Fra Il Compagno Togliatti E Noi Del Conseguimento Della Maggiore Età" si presagisce già. Le composizioni sono estranianti, con la voce di Ferretti ripetitiva, monotona e cantilenante su una musica quasi futurista, e sono il vero marchio di fabbrica di un gruppo che è ormai leggenda.
 Voto: 9

Tracklist:
01. Live In Punkow
02. Mi Ami?
03. Spara Jurij
04. Punk Islam

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venerdì 23 settembre 2011

P38 Punk - "Vittime E Carnefici"

 

Ultimo capitolo per i P38 Punk che nel corso della loro carriera hanno unito il punk originale con il suono new wave dei CCCP Fedeli Alla Linea. "Vittime E Carnefici" demarca la loro svolta più decisa verso l'oi! e il suono anni '80 sporco e pompato e non per caso la scelta della cover è passata dai sopraccitati CCCP ai Rough. Le canzoni sono più aggressive e incisive, a partire dalla title-track che apre con un ottimo testo il disco, "Patria fottiti" è il secondo pezzo e richiama gli Uart Punk con un sound street e malato, "Me so' rotto er cazzo" è forse l'apice di tutto il disco, cui segue "Borghesi" con un inizio modificato rispetto all'originale e a chiudere 3 brani che richiamano le origini musicali del gruppo suggelando così il gran lavoro del combo romano.
Voto: 7/8

Tracklist:
01. Vittime E Carnefici'
02. Patria Fottiti
03. Me So' Rotto Er Cazzo
04. Borghesi
05. Molotov
06. Stalingrad
07. Crisi

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mercoledì 21 settembre 2011

BrainDead - "Weapon Of The Weak"



La third wave ska è stata rovinata da band che si sono appropiate del nome come NOFX e Green Day avendo ben poco a che fare con il punk e ancor meno con lo ska originale, i BrainDead invece riprongono questo genere svalutato in maniera nuova e decisamente più apprezzabile. Mighty Mighty Bosstones, Clash, Specials, Bad Brains e Exploited sono le solide basi di questo gruppo tedesco che confeziona "Army Of The Weak" come una miscela di elementi ben fatti e cazzuti con cui divertirsi ma anche propugnare un messaggio sociale ben preciso (cosa già fatta nello split targato 2006 con i Civil War), dando un aria di improvvisazione ma anche di cura, per quanto sembri paradossale, all'album che risulta così fresco e spontaneo. Spaziando tra più generi il gruppo si permette botte di violenza come in "Merch moralia" e "T.I.N.A." in un'atmosfera prettamente ska e con dei buoni pezzi come "One track mind" e "Pointing fingers". Non sarà un lavoro essenziale ma è fatto parecchio bene.
Voto: 7

Tracklist:
01. It Won't Be Drawn
02. To You, The Answer Is No
03. Comin' To Terms
04. Slash And Burn
05. T.I.N.A.
06. One Track Mind
07. Ask A Question
08. Scream When You Burn
09. (This Is) The Dead End
10. City Of Trasgression
11. Keep Your Delusion Alive
12. Pointing Fingers
13. Merch Moralia
14. Internalized
15. To This Day
16. Bright Lights, Dirty Dubs

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giovedì 15 settembre 2011

Kill A Celebrity - "Grindslaughter"



Di certo maturati dopo lo split con gli Anal Discharge, i grinder Kill A Celebrity danno alle stampo un album di tutto rispetto. Grindcore/powerviolence australiano rumoroso e violento come si deve, con grandi intuzioni a livello compositivo che evitano a "Grindslaughter" di diventare l'ennesima copia in serie del genere. Tra le infuenze sicure Napal Death, Brutal Truth e Extortion, per un mix letale di brutalità e stacchi più lenti che preparano anche meglio alle botte di velocità. La bassa preparazione tecnica rende il tutto più semplice ma anche più immediato (i mid-tempo di "American heroin" e "Grind of the everyday" sono la dimostrazione). Insomma, gran risultato.
Voto: 7,5

Tracklist:
01. Hell Is Other People
02. You're A Disease
03. Pollute, Rape, Decay
04. Binary God
05. American Heroin
06. Sterile Existence
07. Grind Of The Everyday
08. Jesus Ate My Baby
09. The Engine Of Death
10. Fecal Matter Makes Suprisingly Good Lubrificant
11. Paris Hilton's Head On A Fucking Stake
12. Cobretti

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mercoledì 14 settembre 2011

Automatica Aggregazione - "Ancora Noi...Ancora Oi!"



Magari ci fossero più gruppi come gli Automatica Aggregazione che tengono alta la bandiera dell'oi! italiano evitando di portare avanti stereotipi del genere e di fare album superflui. Vengono dal Lazio ma le loro influenze sono principalmente torinesi (come dimostra il nome, mutuato dalla Banda Del Rione) con richiami evidenti all'Inghiltera dei primi '80. Grandi pezzi che, pur rimanendo sulla traccia classica del genere con argomenti stile working class, lotta, protesta ecc. (fin troppo abusati e utilizzati), sono affrontati cercando nuovi stimoli e forme che non siano sempre le solite. L'album è un buon mix di impegno sociale e divertimento, testi autobiografici, velocità, cori e melodia (c'è anche una ballata acustica sulle morte bianche e una cover dei Cock Sparrer in romanesco) e se la tecnica non è eccelsa le canzoni sono ben suonate e ben registrate, con dei bei testi, come già detto in precedenza. Apice dell'album: la title-track, "Su di noi" e "Patria mia".
Voto: 8

Tracklist:
01. Intro
02. Ancora Noi...Ancora Oi!
03. Su Di Noi
04. Radici
05. Infame
06. Generazione
07. Non Voglio Morire
08. Imparate A Campa' (cover Cock Sparrer)
09. Patria Mia
10. Cane Sciolto
11. Conosco Quello Sguardo

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lunedì 12 settembre 2011

Kutabare - "Finger Food Fetish For The Morbidly Abnormal"


Goregrind australiano lento e scordato, con influenze dai primi Last Day Of Humanity, Dead, Gut, Warlust, Undinism (questi ultimi 2 sono ex gruppi in cui hanno militato anche i componenti dei Kutabare) e un retrogusto degli Autopsy degli esordi. Registrazione e distorsioni sono massiccie e dense, la batteria sembra quasi una drum machine, semplice e chiara sullo sfondo, e il cantato, pur non essendo messo particolarmente in evidenza riesce bene girando sul solito stile del pig squeal con immissioni di scream. Il gruppo si diverte abbastanza ma il risultato complessivo non è dei migliori, essendo troppo banale e scontato in molti punti e non riuscendo a essere granchè incisivo sulla memoria dell'ascoltatore (anche se le dissonanze e gli accordi casuali in certi pezzi gustano parecchio, contribuendo all'atmosfera di marciume generale). Comunque se apprezzate il genere, "Finger food fetish for the morbidly abnormal" vi piacerà più che a sufficienza.
Voto: 4/5

Tracklist:
01. Religiously Frustrated   
02. Moistened Cunt    
03. Frotage The Fromage   
04. Siamese Twins
05. Rime Of The Ancient Marinated Corpse
06. Dildo Of Death        
07. Alien Intelligence        
08. Maggot Laced Meal        
09. Assassin        
10. Guinea Worm

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sabato 10 settembre 2011

Violent Children - "Violent Children EP"


Siamo nel 1984, e se la prima grande ondata hardcore si sta già esaurendo lentamente, il movimento della Youth Crew e del positive HC sono ancora ai primissimi albori. Gli ormai dimenticati Violent Children, precursori del movimento fanno uscire il loro EP d'esordio (seguirà nello stesso anno un altro demo e svariati bootlegs nel decennio 1990-2000) con nella formazione quelli che all'epoca non erano altro che ragazzini, Ray Cappo e John Porcell, fondatori degli Youth Of Today come cantante e chitarrista. Le tracce all'interno del disco sono 8 e consistono di forti influenze della scena bostoniana, soprattutto del gruppo di Al Barile, gli SS Decontrol e un debole richiamo melodico (accentuato nell'uscita successiva) con gli assoli che danno un tocco di originalità alle canzoni, uniti in un impasto di velocità e distorsioni prima maniera. Pezzi come "The smell" e "Live free or die" sono indicativi dell'epoca e della genuinità del prodotto. Merita di sicuro un ascolto.
Voto: 7,5

Tracklist:
01. Split Scene
02. New Pride
03. Culture Sucks
04. Hilton
05. Peer Pressure
06. The Smell
07. Live Free Or Die
08. Warren The Thief

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venerdì 9 settembre 2011

XbrainiaX - "Disgrace To The Corpse Of Eric Woods



Powerviolence furioso e niente più. Un puro impulso distruttivo espresso da 31 canzoni in circa 10 minuti: riff serratissimi, batteria a fuoco e una voce che strilla e sputa disprezzo. Spazz, Capitalistic Casualties e No Comment (di cui è anche presente una cover di "Hacked to chunks") sono i riferimenti che più saltano alla mente ascoltando questo disco che è impatto genuino, con brani che molto raramente vanno oltre i 30 secondi e non lasciano all'ascoltatore un secondo di tregua. Già il titolo dell'album in se è esemplificativo del carattere dissacrante e violento della band (Eric Wood è il frontman di bands del calibro di Man Is The Bastard, Neanderthal e Bastard Noise, figura di riferimento nell'hardcore più estremo e inventore, per di più, del termine "powerviolence") e dice quanto basta a capire la band.
Voto: 7/8

Tracklist:
01. Jaded, Twisted & Evil   
02. The End   
03. Intelligent Design Is Fucking Stupid   
04. I Hate Myself, Blah Blah Blah   
05. Shitting Where You Eat   
06. A Song About Crusties (not a Hellnation cover)   
07. Bananarama Bloodbath   
08. Trekkie Killer   
09. This Time It's Impersonal   
10. All Killer   
11. Nothing Punk   
12. Book Burners (beware)   
13. Too Late   
14. Shanking The American Dream   
15. Actually, Freedom Is Free   
16. Mos Eisley   
17. MSMP/Young Republicans Fuck Off   
18. Admitting Defeat   
19. Capitalist Have Nagasaki Wet Dream   
20. Idiot Box   
21. Bullet Hell   
22. Sinking Your Flagship   
23. My Way   
24. Closed Mind, Clenched Fist   
25. Lenny Kravitz Is His Answer   
26. Kiss The Whip   
27. B-beat   
28. Pick Up Real Change   
29. Revenge!   
30. Believe It   
31. Hacked To Chunks (cover No Comment)

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domenica 4 settembre 2011

Golden Violence - "Hate Has Come"



I Golden Violence vengono da Roma e fanno hardcore in puro stile New York old school e metalcore. Distorsioni metalliche, batteria martellante, accelerazioni e parti mosh, accompagnate ad una voce roca e comunque graffiante; queste sono le 8 canzoni che compongono quella martellata che è "Hate has come". L'influenza pesante dei Madball si sente nei cori e nei ritornelli che ricordano parecchio la combo americana co-fondatrice insieme a Sick Of It All e Agnostic Front del NYHC, ma i Golden imparano la lezione dei predecessori ed evitano di riproporcela in maniera identica, accompagnati da un ottima esecuzione tecnica, una buona registrazione che fa apprezzare al meglio le composizioni e pezzi potenti e spaccaossa. "A song for the unloved" apre l'album con una sferzata di velocità e di cori che fa presagire quale sia il livello generale, si prosegue poi con pezzi quali "Now and never", mattone lento e moshato, e "An empty promise" che chiude il tutto così com'è cominciato, rapida e violenta. Da sentire almeno una volta.
Voto: 7

Tracklist:
01. A Song For The Unloved
02. Black Blood
03. Moder Life
04. Now And Ever
05. All My Heros Are Dead
06. Another Revenge
07. Hate Has Come
08. Empty Promises

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sabato 3 settembre 2011

Punch - "Punch LP"


Una bomba dagli ex componenti dei Loma Prieta. 16 pezzi di violenza: fastcore, hardcore, powerviolence e break spaccaossa concentrati in un unico album, un risultato eccezionale che non lascia scampo a nessuno. Niente ripetitività, nessuna concessione. Immancabile.
Voto: 10

Tracklist:
01. Don't Start
02. Fuming
03. Get Back
04. Ol'Factory
05. Right My Way
06. If Not Me
07. Been Here Before
08. We're Not In This Together
09. The Bad Times
10. Make The Good Times That Much Better
11. If You Can't Now You Never Could
12. Break A Leg
13. Rewrite
14. Mending Is Better Than Ending
15. Not So Posi After All
16. Feminist, Don't Have A Cow

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One Step Ahead - "5 Songs 4 The Crew"



Quella che si definisce tamarranza. 5 pezzi per un demo NYHC che non aggiunge molto al genere, però fa sempre la sua figura: pezzi lenti con accelerazioni improvvise, voce roca e chitarre e basso ferrosi e granitici, con dentro tanti Agnostic Front, Madball (di cui sono presenti ben 2 cover) e Sick Of It All. Un po' di tecnica in più avrebbe reso più ascoltabili certi passaggi non riuscitissimi, soprattutto in "You can't judge me", ma per il resto il disco si snoda abbastanza bene, lasciando la sua impronta senza eccessive difficoltà, soprattutto con le cover riuscite bene. Niente di eccezionale, comunque.
Voto: 6

Tracklist:
01. One Step Ahead
02. You Can't Judge Me
03. Live Your Defeat
04. Can't Stop Won't Stop (cover Madball)
05. Down By Law (cover Madball)

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Inquieto Vivere - "Demo"


Il disco è del 2009 ma avrebbe potuto essere benissimo del 1982. Il sound, la registrazione e i riff sono tutti della Torino di quel periodo. Se anche non fosse presente una loro cover, l'influenza dei Blue Vomit di Luca Abort si sente chiara e pesantissima sulle composizioni, con tematiche simili e un cantante parecchio simile in molti punti; infatti gli Inquieto Vivere inseguono le atmosfere decadenti e oppressive di quel punk 77 malato e psicotico che era proprio dei torinesi, e per 5 canzoni (cover inclusa, ovviamente) ci riescono bene: "Strimpella male" apre il demo chiarendo subito le idee agli ascoltatori, riff semplici, registrazione pessima e tanta attitudine, si prosegue con "Immagini di morte" e "Veleno" che seguono le stesse coordinate, mentre la terza canzone "La stanza dell'insonnia" è indubbiamente il pezzo migliore tra questi 5, lento, claustrofobico e che rimane in testa come una nenia; a chiudere tutto "Vivo in una città morta" che dice tutto quello che c'è da sapere sul gruppo che ancora non si fosse capito. Alla fine rimane l'impressione di un buon risultato (peccato per i testi di cui si sente ben poco), un po' ripetitivo e un po' troppo ispirato a certi gruppi, ma è comunque un esordio di discreto livello.
Voto: 6/7

Tracklist:
01. Strimpella Male
02. Immagini Di Morte
03. La Stanza Dell'Insonnia
04. Veleno
05. Vivo In Una Città Morta (cover Blue Vomit)

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