venerdì 30 novembre 2012

Grumo - "Voglio Vederti Sprofondare"




Ritorno in grande stile dei tre grinders modenesi Grumo; abbandonato il furore primordiale delle loro origini si spostano su territorio che confinano con l'HC e danno largo spazio a mid tempo e ritmi più rallentati, ma non per questo meno pesanti, ricordando un sound alla Patareni arricchito da influenze che vengono dal grind degli anni '90. Inflessioni vagamente metalliche si sentono nel riffing e i pezzi avanzano su una martellante sequela di passaggi grezzi quanto ben studiato, growl profondo e ritmiche sostenute per dare ancora più impatto ad un lavoro che si è evoluto decisamente rispetto ai precedenti e mostra una maturità che permette di dare spazio a trovate più originali rispetto agli standard e che svecchiano certe formule senza snaturarle (i rallentamenti con un riffing quasi alla Venom ne sono un buon esempio). Un altro punto di forza sono i testi, tutti in italiano, ben curati, spaziano dal sociale al personale, senza tralasciare l'ironia e concedendosi una vena artistica quasi introspettiva che porta una ventata di fresco in un genere che troppo spesso si cristallizza su sè stesso. Un lavoro quindi dinamico, fantasioso e che esce dal solito inquadramento del grind bombardato a velocità folle che non va da nessuna parte.
Voto: 7/8

Tracklist:
01. Che Te Ne Fai Di Un Titolo
02. Vado Altrove
03. Scruto Il Tuo Discreto Scroto
04. Voglio Vederti Sprofondare
05. In Questo Mondo Perfetto
06. Tribuna D'Orrore
07. Hai Fatto Il Tuo Dovere
08. Sarà Un Futuro D'Inferno
09. Tre Volte Morto
10. Muori Di Noia
11. Occhi Come Lame
12. Io Non Sto Bene
13. Come Una Pietra Fredda
14. Quello Che Penso Quando Mi Sveglio

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mercoledì 28 novembre 2012

BUTAxWARMA - "Penjara Bukan Solusi"

 
 
I BUTAxWARMA sono indonesiani e innamorati del sound old school americano, di cui tentano di seguire le orme, attraverso mid tempo da mosh pit e accelerazioni incazzate. Purtroppo il loro progetto presenta diversi punti deboli, primo tra tutti la voce del cantante che manca di qualsiasi attributo di potenza o carisma, anzi, è stridula e ben poco convinta (e i cori non sono meglio), il riff è abbastanza banale e i passaggi in cui cercano di spezzare il ritmo risultanso talmente già sentiti da poter essere previsti a occhi chiusi. Le parti strumentali fanno quindi il loro dovere, ma non si staccano dal palo per fare alcunchè che possa suonare anche minimamente personale, e, come già detto, la voce rovina il resto; scongliato anche agli appassionati di positive hc, prendono uno stereotipo e lo peggiorano in un susseguirsi di canzoni che non rimangono in mente più del tempo dell'ascolto, senza che una si distingua dall'altra.
Voto: 3
 
Tracklist:
01. DAKON Crew!
02. Hadapi Hidup Ini
03. Matilah Kau (2° version)
04. Matilah Kau
05. Penjara Bukan Solusi
06. R.C.H.C. Family

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venerdì 23 novembre 2012

Kompost - "Demo"



Esordio su cd per i veneti Kompost che si propongono con una grezzissima miscela di crust, dbeat e HC orientato all'Inghilterra. Mixando insieme Disrupt, Doom e Warcollapse e tenendo tutto insieme con una serie di riff rugginosi e metallici che rimandano agli anni '80 dell'hardcore portano avanti un demo lento, pestato e senza attimi di tregua, trovando momenti più originali della maggioranza degli altri gruppi nuovi che suonano questo genere; nessuna concessione alla melodia o all'alleggerimento del mix che prosegue a martellate dissonanti e ritmate come una marcia di guerra.
Voto: 7,5

Tracklist:
01. Vorrei Non Essere Umano
02. Al Patibolo
03. Psichiatria
04. Virtual Death
05. Anossia
06. Fame! (cover Berserk)
07. Videocrazia

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mercoledì 21 novembre 2012

S-Molest - "La Nostra Vita"

 
 
Secondo disco dei romani S-Molest, che rimangono sulla traccia di un punk inglese d'inizio anni '80 mischiato con dell'oi! leggero e veloce, con una distorsione pulita e riff semplici e melodici. 8 canzoni messe giù in fretta, una dopo l'altra, conditi con ritornelli orecchiabili e cori sparsi per tutto l'album; i punti deboli emergono però già al primo ascolto: testi che risultano banali e poco curati, un esecuzione strumentale che non regge la formula che viene proposta e rende molti dei pezzi sgraziati e faticosi da ascoltare, in quanto saltano immediatamente all'orecchio. Più  cura nella scelta delle soluzioni da adottare di volta in volta, meno leggerezza nella stesura dei testi (risultano un po' buttati li, comunque riuscito "Skinhead San Lorenzo") e maggiore coscienza delle proprie capacità avrebbe contribuito a rendere migliore un disco che risulta invece messo insieme un po' troppo velocemente e senza sufficiente lavoro dietro. Piacevole per certi versi ma anche dimenticabile.
Voto: 4

Tracklist:
01. Il Giuramento
02. Machinata Tour
03. La Mia Vita
04. Un Consiglio
05. Il Lupo
06. Skinhead San Lorenzo
07. Giornalista
08. Prima O Poi

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lunedì 19 novembre 2012

Bauhaus - "Bela Lugosi's Dead EP"



Tra i padrini della new wave più dark, influenzati dal post punk e da atmosfere decadenti e allucinate, questo loro esordio con due brani mostra il lato oscuro dell'Inghilterra: i Bauhaus aprono con una title-track che rasenta i 10 minuti e contiene già in sè tutti gli elementi per poter essere una vera cifra stilistica della band britannica, i ritmi ossessivi, le dissonanze, la sperimentazione che rievoca lo spleen. Il cantato è stentoreo e ricorda una celebrazione funebre, la chitarra è angolosa e acida, essenziale e minimalista, interviene a colmare le atmosfere di elettricità, mentre basso e batteria costruiscono una base semplice e ripetitiva, per far risaltare ancora di più la lenta discesa della band verso l'introspezione e un senso di ipnotico stordimento. Due sole canzoni, lente e tese, sulla strada tracciata da Joy Division e Birthday Party, ma senza rimanere al palo, sperimentali e fondamentali per migliaia di band a venire.
Voto: 8

Tracklist:
01. Bela Lugosi's Dead
02. Boys

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martedì 13 novembre 2012

Rifiuto HC - "Rifiuto Totale"

 
 
Può succedere che l'influenza esercitata dai vecchi sound sui nuovi gruppi riduca questi ultimi a piatte copie che si limitano a riproporre idee altrui senza troppo successo; ancora più difficile è trarre una lezione utile dalle band più valide di un certo periodo e farne un prodotto nuovo e originale, con una formula fresca, che possa piacere senza staccarsi dalle solide basi create anni prima. I torinesi Rifiuto HC mostrano con orgoglio una grande influenza dai concittadini Negazione, imparano bene le regole del gioco e provano a mettersi in campo con una formula che possa suonare personale e classica al tempo stesso: il risultato è un hardcore italiano di stampo classico, che si rifà appunto a Negazione, Kina e Declino, con un cantato in scream  abbastanza roco e riff brevi e spigolosi (con vaghe sfumature metalliche) che tendono vagamente alla ripetitività, niente di velocissimo o particolarmente brutale; i testi presentano alcuni episodi validi (come l'opener "Male di vivere" e "Apparenza"), altri un po' più derivativi e molto meno originali ("Odio" e "Rifiuto"), ma nel complesso emerge una genuinità musicale che lascia soddisfatti. Un tuffo nei primi anni '80, contrassegnato da vera passione e tanta voglia di fare, per chi è rimasto ancora ad un suono che è pura rabbia.
Voto: 6/7

Tracklist:
01. Male Di Vivere
02. Rifiuto
03. Marionette
04. Donne
05. Apparenza
06. Reazione Violenta
07. Odio
08. Porco Il Clero
09. La Barba Bianca
10. Tutti Pazzi (cover Negazione)

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sabato 10 novembre 2012

Deathbed - "Oppression"



Gli echi della new school non si sono ancora spenti, così i Deathbed ce lo ricordano con un demo estremamente anni '90: Disembodied, Chokehold e anche Purification (pur se molto meno metallici)
sono le classiche ispirazioni per la band che costruisce atmosfere oppressive e di una pesantezza micidiale di traccia in traccia. Le parti in parlato alternate a quelle urlate provvedono a far risaltare di più quest'ultime, su un riffing pietroso e sempre articolato per un mid tempo che lasci ben poche speranze. Lascia poche speranze anche il primo ascolto per intero dell'EP, però: troppo pesante e troppo noioso, pochissime idee e una tendenza a crogiolarsi in soluzioni facili che vadano a rendere il disco più tosto senza dover sforzarsi a trovare soluzioni che abbiano almeno l'aspetto di essere state pensate e valutate. Una copia carbone venuta male dai padrini del genere.
Voto: 4

Tracklist:
01. Intro/Oppression
02. Open Arms
03. Voiceless

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lunedì 5 novembre 2012

GG Allin & The Scumfucs - "Eat My Fuc 7""

 
 
Fare ordine nella discografia di GG Allin, fondatore di decine di gruppi diversi e autore di un infinità di dischi dalla produzione poco chiara, è tutto fuorchè facile; questo "Eat My Fuc" rappresenta la prima uscita con gli Scumfucs, demo che sarebbe poi stato integrato con altre 6 canzoni e ripubblicato come album con un altra copertina. E' il primo gruppo dopo i Jabbers, per quello che sarebbe poi passato alla storia come il vero "re del punk", un uomo che fece della provocazione e della violenza gratuita le parole d'ordine per la sua vita, finita con un overdose nel 1993; i 5 brani qui contenuti sono una miscela fantasiosa e vivace di punk'n roll anni '70 che passa da testi osceni ("Hard candy cock") ad altri ben più seri e profondi ("Out for blood") con la stessa disinvoltura con cui il gruppo riesce a conciliare le anime più diverse di una musica che prende dagli Stooges come dai Dictators, dalle New York Dolls come dai Dead Boys, distaccandosi dalle radici glam che avevano contraddistinto i Jabbers; il riffing è caldo e coinvolgente, marcio e pulsante di vita,  la voce di GG, ancora pulita, si accompagna bene e riesce ad essere varia e ad avere punti di presa potente sull'ascoltatore nella semplicità scarna e cruda delle canzoni, dure e scattanti insieme. Una pietra miliare del punk e di un percorso artistico che annovera capolavori e dischi orrendi messi gli uni accanto agli altri con indifferenza.
Voto: 8,5

Tracklist:
01. Hard Candy Cock
02. Out For Blood
03. I Don't Give A Shit
04. Drink, Fight And Fuck
05. Convulsion

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domenica 4 novembre 2012

Haulin Ass - "Sono Menzogna"



Gli Haulin Ass hanno fatto da bandiera per oltre un decennio all'hardcore punk di Piacenza, città che oltre ad Extinzione e Billy Boy in tempi più recenti e Chelsea Hotel e Not Moving a inizio anni '80, non ha dato molto alla scena nazionale underground. Il suono di questo EP del 2011 rimane quello marcatamente anni '90 con cui i piacentini si sono fatti conoscere: un intreccio di cattiveria e ricerca di impatto a forza di blast con una volontà costante di trovare la vena melodica e farla risaltare in maniera netta sulla confusione, un suono che ha caratterizzato parecchi altri gruppi importanti, tra cui Skruigners e Congegno, accompagnato da testi contorti ma comunque comprensibili e una capacità tecnica degli H.A. che permette al gruppo, ormai più che ben rodato, di esprimersi il più liberamente possibile. Il problema rimane l'aria vecchia che grava su questo disco, un disco composto su una formula melodica che mostra ben presto la corda e ha avuto il suo momento di gloria e novità ormai un bel po' di tempo addietro. Il disco risulta così piacevole ma evitabile, testimone di un sound che ormai ha finito le cose da dire e, nonostante l'impegno, non ne trova altre.
Voto: 5

Tracklist:
01. Il Giorno Del Cane
02. La Fuga
03. Sono Menzogna
04. Cenere

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