lunedì 15 aprile 2013

OSS! - "King Of Thrashers"

 
 
Album d'esordio uscito nell'ormai lontano 2009, per i romani OSS!, che, tra l'altro, annoverano membri dei Tear Me Down in formazione. Titolo e copertina dicono già abbastanza di cos'è quest'album, una mattonata di thrashcore-hardcore con spazi di fastcore, lanciato a tutta velocità e che quando rallenta lo fa solo per lasciare spazio a passaggi tamarri in linea con la scuola americana. I pezzi sono brevi, martellati giù senza tanti giri di parole e diretti, come c'è da aspettarsi con un gruppo su questo genere; grazie ad un buono studio delle canzoni si evita la banalità ed il piattume, nonchè la faciloneria di composizione che spesso infesta gli album thrashcore italiani, anche se "King Of Thrashers" non si salva completamente da questa logica di ripetitività, troppo legato ai canoni di un genere quasi estinto a livello di originalità. Buon disco, energico e da mosh selvaggio con certi brani che sono una vera e propria fucilata sparata dritta in faccia ("Not a good friend" e "Thrashers hate police" sono un buon esempio). Buona anche la produzione, abbastanza plastica ma che non liscia il pelo inutilmente a un disco che ne ha tutto fuorchè bisogno.
Voto: 7

Tracklist.
01. Intro
02. Sweet Dream Of Revenge
03. Not A Good Friend
04. Born Alone
05. Open Your Eyes And Suffer
06. Feel Your Darkness
07. The Structure
08. Thrashers Hate Police
09. I Can't Sleep

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America's Hardcore - "Demo Live"

 
 
Con le centinaia di band hardcore che nascevano, sopravvivevano a stento, facevano fortuna o magari morivano ignorate, negli Stati Uniti nel periodo di gloria dell'old school (1981-1985), è spesso difficile distinguere tra ciò che è di qualità ma sottovalutato e ciò che è stato meritatamente dimenticato; gli America's Hardcore fanno parte, purtroppo, di questa seconda categoria. Il loro demo registrato dal vivo, datato 1983, è semplicemente una riproposizione di idee e trovate avute da altre band (Minor Threat e SOA, per dirne due) senza un apporto minimo di energia, vitalità, anzi, rese più goffe da passaggi accessori e ben poco riusciti, una mancanza di fantasia imbarazzante percepibile già dai titoli dei 12 pezzi presenti. I 20 minuti del disco passano tra stereotipi, noia e ripetitività che rende il tutto anonimo, piatto e dimenticabile dopo il primo ascolto, dimenticabili, soprattutto in rapporto ad altre band coeve.
Voto: 4

Tracklist:
01. Greed Sets In
02. TV Time/Real Energy
03. War Blind
04. Trash You Life/Blind Love
05. Fuck The System
06. Narrowminded Society
07. Be Yourself
08. Born Prejudiced
09. America's Hardcore/Corps Are Criminals
10. Our Time Is Now
11. Open Yor Eyes

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martedì 2 aprile 2013

The Specials - "Ghost Town EP"


 
Un EP che, nel 1981, fece scalpore in Inghilterra per l'originalità dei suoni e il cinismo del testo della title track, una spoglia cronaca del lento declino dell'Inghilterra e della sua situazione sociale. A soli 4 anni dal loro debutto gli Specials sfornano 3 canzoni originali, con un sound estremamente personale e atmosferico, ricco di effetti e di trovate non convenzionali, che distanziano la band dal solito 2-tone ska che andava per la maggiore all'epoca; un occhio alla ballabilità e al ritmo dei pezzi e l'altro alla qualità, alla ricchezza della composizioni, impreziosite da cori e strane distorsioni. Una vera perla che nella sua brevità ci porta a conoscere un gruppo fondamentale in una delle sue migliori accezioni: melodie, ritmi ed emozioni fuse in tutt'uno che brilla a distanza di più di 30 anni.
Voto: 8,5

Tracklist:
01. Ghost Town
02. Why?
03. Friday Night Saturday Morning

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