Pregevole disco di crack rock (unione di ska, punk e hc per chi non lo sapesse) uscito nel 2010, per gli inglesi Mediatrocity, quartetto di Norwich che si dedica alla riscoperta ottimale di un genere solitamente abusato e suonato in maniera mediocre e ben poco originale, soprattutto in quest'ultimo periodo. Quest'album segue a breve distanza l'EP (di livello più basso) uscito l'anno prima, e con 13 canzoni ottimamente registrate sigla la qualità e l'inventiva compositiva della band, che riesce a maneggiare alla perfezione i vari generi uniti, facendo spiccare le qualità e le peculiarità di ognuno, costruendo il tutto su una solida base di ska classico in levare, senza limitarsi a risuonare vecchi pezzi dei Leftlover con una distorsione diversa, ma cercando di unire influenze molto diverse e provare ad andare avanti con qualcosa di nuovo. Le tracce sono abbastanza lunghe, ma non annoiano ("You call them heroes" che è anche il miglior pezzo dell'album dura più di tre minuti abbondanti) grazie alla buona strutturazione e alla discreta esecuzione, a parte una batteria limitatissima, che azzoppa tutta la ritmica, limitandosi ad un ruolo basilare e di puro sfondo. Spazio a parte per i testi che uniscono critiche sociali vere e proprie ad atteggiamenti più ironici e caustici (come "Hippie critical", che si dimostra anche un buon pezzo), dimostrandosi intelligenti e curati.
Voto: 7,5
Voto: 7,5
Tracklist:
01. Intro
02. You Call The Heroes
03. Pain Into Power
04. Pick Your Poison
05. Eagles Claws
06. Hippie Critical
07. Broken Britain
08. Inglorious Basterds
09. 911
10. Minimun Wage Mafia
11. Save Yourself
12. Waste Of Society
13. Promised Land
Download
Nessun commento:
Posta un commento