Uno dei dischi punk più allucinanti che abbia mai sentito. Uscito nel 1989 rappresenta quella che secondo me è la lapide perfetta per la prima grande scena italiana, pubblicato quando ormai il declino era già ben avviato, molti CSA chiudevano e lo spirito di troppi gruppi si perdeva. Pezzi veloci e confusionari, testi eccellenti, una donna alla voce e in mezzo a tutto questo, stacchetti di organo, di percussioni africane, cori quasi da chiesa e atmosfere malate come poche. Un perfetto mix di espressività, malattia mentale, furia punk e aggressività. Sempre con un occhio di riguardo alle tematiche ed alle liriche, lontani dai classici ma comunque vicini. Ricordano da vicino i Kalashnikov (venuti 15 anni dopo) o i Franti.
Voto: 10Tracklist:
01. Urizen
02. Inquisitor
03. Demoni E Dei
04. Rovine
05. Disumana Res
06. Non Indietreggiare
07. Nessuna Speranza Nessuna Paura
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